di Alessio Panti

Chi scrive, essendo nato a Novembre, ha sfiorato il palio "da padroni" di Rimini e Aceto nell'agosto 77. Un palio passato alla storia come il Palio da Oca, ovvero quello il cui esito era segnato fin dalla mattina della tratta e che solo un imprevisto davvero importante avrebbe potuto cambiare il destino della corsa. Di Palii vinti facendo tre giri in testa per mia fortuna ne ho visti diversi, con questo festeggio la stella sotto i 50 anni un traguardo che pochi miei coetanei di altre contrade possono dire di aver raggiunto, ma il luglio 2025 ha un sapore particolare.
Vuoi perché rivincere dopo appena due anni dall'ultima volta dopo essere stati fermi tra covid e squalifica per tre anni e mezzo è davvero tanta roba, vuoi perché il retrogusto amaro del luglio dello scorso anno lo avevo ancora in bocca. Si perché quando un anno fa vidi il giubbetto tricolore girare in testa il primo San Martino, onestamente pensavo fosse fatta ma il finale un po' di amaro in bocca me lo aveva lasciato.
Il palio di Agosto scorso invece, mi aveva lasciato in testa una certezza. Chi a luglio montava il Tittia avrebbe vinto comodo. Giovanni doveva vincere. E la concorrenza con l'assenza forzata per squalifica di Velluto non poteva essere un problema. E noi - senza la rivale in piazza alle prese con i palii di squalifica - potevamo essere un'opzione più che credibile.
Quando l'ultima domenica di maggio lo nostra bandiera è uscita per seconda dalle trifore di palazzo insieme ad altre quattro contrade molto più lontane di noi, almeno in teoria, per Tittia la cosa si è fatta interessante.
Il 29 è arrivato Diodoro, cavallo di scuderia Tittia. Poche ore dopo il miglior fantino di piazza era in Fontebranda.
Il dubbio, a questo punto, è solo sul cavallo esordiente. Passo quattro giorni, ormai e tradizione che si corra almeno un giorno dopo, a cercare di capire. La mattina del 3 mi alzo dal letto con una strana consapevolezza, non ci sarà storia per nessuno. Ne sono tanto convinto da distruggere a colazione le flebili speranze di mia mamma, Chiocciolina, con un secco si vince noi facile.
Sono talmente tranquillo, da godermi a casa, anche a causa di un fastidioso mal di testa, tutto il corteo storico. E quando il mossiere chiama al quinto posto l'Oca mi rilasso. L'unico pericolo era finire di rincorsa. Quaranta minuti ed è tutto finito. Tre giri in testa come con Rimini e Aceto. Tre giri da padroni che "nobilitano" anche la vittoria di due anni fa ottenuta con tanta, benedetta, fortuna.
I tre scoppi di mortaletto ammutoliscono una buona parte della città. Quella che parlava di una contrada molto fortunata.

Si siamo anche fortunati, e in questo gioco non puoi non esserlo se vuoi ottenere i risultati, ma quando capita l'occasione siamo anche bravi a prenderla al volo. Lo abbiamo saputo fare più volte nella nostra storia. Speriamo di poterlo continuare a fare. Non vinci 68 volte solo per fortuna. Non vinci 5 volte in 25 anni pur essendo, causa squalifiche e mancate estrazioni, una delle contrade che ha corso meno nell'attuale secolo, solo per caso.
Aceto, Trecciolino, Tittia. Tre campioni marchiati Fontebranda. 38 palii complessivi vinti in tre. Continuate a chiamarla fortuna.....

INSERTO DEDICATO ALLA VITTORIA RIPORTATA SUL CAMPO DALLA NOBILE CONTRADA DELL'OCA IL 3 LUGLIO 2025