Incontro con Roberto Filiani

Lo scrittore Roberto Filiani.

Scrittore, un po' giornalista, collaboratore di programmi televisivi e radiofonici sul Palio di Siena, nonché appassionato contradaiolo della TORRE, Roby Filiani fa parte di quella schiera di autori extramoenia che, già da qualche anno, fanno parlare di sé nell'editoria senese e non solo.
Roberto ed io siamo amici e avversari, ci stimiamo ed abbiamo rispetto reciproco del lavoro e della passione che ci mettiamo nel farlo. Così gli ho proposto un'intervista per OEM e lui, di buon grado, ha accettato con entusiasmo.


Roberto, come sei diventato contradaiolo ?
<<La mia storia d’amore con Siena ha radici tanto profonde quanto inspiegabili. Seguivo il Palio d’agosto, solo quello, fin da bambino nei primi anni ’80 insieme al mio nonno materno. La passione è nata subito, mi coinvolgeva e mi attirava tutto del Palio ma ero troppo piccolo e troppo lontano da Siena per tentare un approccio. Negli anni ho continuato a seguire il Palio e a documentarmi, spendevo tutti i miei soldi in libri e Numeri Unici, poi l’avvento di internet mi ha permesso di conoscere tanti senesi con cui “chattare” apprendendo nuove cose ogni giorno. Il primo Palio dal vivo, a tanti sembra ancora incredibile, l’ho visto a 25 anni. Avevo già un paio di simpatie ma quella più spiccata era per la Torre: i colori, il simbolo, la costante lotta contro la malasorte, il motto “Oltre la Forza la Potenza” ed io, per l’appunto, sono di Potenza… Per farla breve una serie di fattori mi ha spinto verso la Torre, probabilmente determinante la lettura dello splendido libro “Il mio Palio” del torraiolo Fosco Doretto ed i racconti, trasudanti di passione autentica e disinteressata, del mio amico fraterno Mauro>>.
Un contradaiolo scrittore…
<<La premessa fondamentale è che ho un certo pudore nel definirmi sia “contradaiolo” che “scrittore”.
Diciamo che le virgolette sono d’obbligo, sono da sempre convinto, infatti, che non si può essere contradaioli senza essere prima senesi: vivendo da sempre la contrada, nel bene e nel male e mettendosi a disposizione di essa quando ce n’è bisogno. Noi extramoenia possiamo condividere tutta quella montagna di emozioni e sentimenti che muove una contrada ma senza esagerare, senza superare certi limiti che devono essere fondamentali, se non sacri…
L’esperienza di autore paliesco, meglio questo termine che scrittore, è nata in maniera del tutto naturale conciliando le mie due più grandi passioni: il Palio e lo scrivere. Il mio primo libro “Daccelo !” è uscito dopo quattro anni di ricerche faticose, ma entusiasmanti, un lavoro per molti versi “artigianale”, autoprodotto ed autofinanziato, la realizzazione del mio sogno di essere letto ed apprezzato dai contradaioli.
Da lì in poi sono arrivate altre idee ed altre pubblicazioni con l’amico Natale ed altre collaborazioni, in particolare quella con “Il Carroccio” di Senio Sensi, che mi riempiono di soddisfazione>>.

Daccelo di R. Filiani   Con la rivale in campo di R. Filiani e N. Zaffaroni.   Con la rivale in campo 2 di R. Filiani e N. Zaffaroni.
Sopra le copertine di tre dei quattro libri finora scritti da Filiani.
Il primo dedicato a tutte le carriere del '900; gli altri due (in collaborazione con Natale Zaffaroni) affrontano invece la storia e
l'evoluzione della rivalità fra Contrade. Qui, infine è reperibile la recensione dell'ultimo di cui OEM si era già occupato qualche tempo fa.

Cosa rappresenta per te la Torre… oltre la Forza e la Potenza ?
<<Prima di tutto una grande passione, diciamo pure un amore sfrenato, in base alla quale pianifico il calendario di tutto l’anno. Poi per me la Torre rappresenta una seconda famiglia, il mio luogo ideale, dove ho tanti affetti e dove purtroppo non riesco a tornare tutte le volte che vorrei. Ricordo una sera d’inverno, di ritorno da una cena a casa di un amico, risalivo Salicotto verso piazza. Pioveva a dirotto e non c’era nessuno, c’ero solo io e mi sentivo a casa, come se da sempre appartenessi a quelle strade ed a quelle pietre… Tante volte mi sono chiesto e mi hanno chiesto “Ma chi te lo fa fare ?”…beh non lo so nemmeno io, ma di sicuro mi piace, è come una malattia, ma mentre le altre uccidono, questa ti fa vivere di passione>>.
Come riescono ad integrarsi gli extramoenia in questo particolare mondo ?
<<Qui tocchiamo un tasto dolente e nonostante io faccia parte della “categoria” vado decisamente contro corrente.
Ritengo, infatti, che spesso i senesi abbiano piene ragioni a diffidare degli “extramoenia”. E’ un discorso molto complesso che andrebbe affrontato con grande attenzione. La cosa che mi fa andare in bestia è che molti extramoenia non hanno il benché minimo rispetto delle regole ed una conoscenza superficiale dei tempi e dei meccanismi palieschi. Ho visto gente con improponibili atteggiamenti da curva, esibizionisti del momento pronti a qualunque esagerazione per farsi notare… Ma, per fortuna, esistono le eccezioni, gente davvero appassionata che comunque spesso è costretta a subire giudizi negativi derivanti dagli atteggiamenti sbagliati di cui parlavo prima. Per quanto mi riguarda ho avuto la fortuna di conoscere le persone giuste che mi hanno inserito in contrada probabilmente vedendo in me una passione così forte, tale da farmi considerare “uno di loro”. Di sicuro mi ha aiutato conoscere tante cose degli anni passati, le chiacchierate invernali in società o tra i tavoli nelle sere di Palio quando, con stupore mio e dei miei amici, tenevo banco parlando di Ganascia piuttosto che del Gobbo Saragiolo… Con questo non voglio assolutamente dire che per inserirsi in contrada basta avere buona memoria e snocciolare dati su fantini, cavalli e mossieri…dico semplicemente che non bisogna fermarsi alle apparenze ma informarsi ed ascoltare, ascoltare tanto, quelli più esperti di noi che determinate dinamiche le conoscono da quando sono nati>>.
Come extramoenia, ti sei sempre sentito accettato dalla tua Contrada ?
<<Si, non ho mai avuto problemi di nessun genere. La cosa che ho notato e che è più facile far “breccia” con le persone più grandi rispetto ai giovani ma credo sia solo una questione di frequentazione. Di certo ogni “ciao” in più diventa una piacevole conquista>>.
Con la rivale in Campo: Torre ed Oca due acerrime avversarie, come vivi la rivalità ?
<<La rivalità la vivo con estremo rispetto e cautela ed avendo scritto due libri sull’argomento sono sempre più convinto di aver assunto una posizione giusta. Ovviamente soffro quando corre l’avversaria, il sapore della sconfitta è stato amaro come il veleno, però credo che l’essenza emotiva della rivalità, in particolare quella tra Torre ed Oca, sia prerogativa esclusiva dei veri, sottolineo veri, contradaioli. In parole povere è uno di quegli argomenti su cui noi di fuori dobbiamo andarci coi piedi di piombo evitando giudizi e commenti non richiesti>>.

Filiani ha pubblicato recentemente sul Corriere della Sera un articolo dedicato alle rivalità.

Quale è stato il tuo primo pensiero dopo la vittoria della tua Contrada ?
<<Ero, come ogni Palio, al Casato ai microfoni di Radio Siena.
Sinceramente ricordo poco, molto poco, di quei momenti anche perché avevo vissuto i quattro giorni davvero in apnea.
Il primo pensiero andò sicuramente ad un mio amico torraiolo scomparso pochi mesi prima che coi suoi silenzi, le sue smorfie e le sue poche parole mi aveva insegnato tanto della Torre e del Palio.
Poi di seguito il pensiero volò alle persone che mi avevano inserito sei anni prima in contrada: Mauro, Mirko, Patrizio, Antonella, Roberto ed Andrea, ero felice per loro. Anche io ero felice, molto felice, ma nelle prime ore preferii restare defilato condividendo, ma non invadendo, la gioia di quelle persone che quei 44 anni li avevano vissuti sulla pelle e nell’anima>>.
Come cambierà il palio negli anni a venire ?
<<Altro argomento delicato…A mio modesto avviso il segreto della continuità storica del Palio sta nell’essere sempre cambiato restando nella sostanza sempre uguale. Sembrerà un assurdo paradosso ma invece è la realtà.
Il Palio è mutato nei secoli confrontandosi con mille problematiche politiche e sociali, si è evoluto nei tempi ma lo spirito è sempre lo stesso. Proprio sullo spirito antico bisogna continuare a puntare. Il pericolo sono le esagerazioni: dalla dilagante mania di protagonismo di alcuni, all’uso, spesso eccessivo, di bevande alcoliche, fenomeno, a mio giudizio, decisamente sottovalutato. Credo che i giovani senesi sappiano bene la fortuna che hanno avuto nascendo in questa città e l’orgoglio di appartenervi deve essere la spinta fondamentale per salvaguardare anche il Palio da qualsiasi attacco, esterno ed interno…>>
Rivolgi un saluto particolare ai visitatori, ocaioli e non, di OEM:
<<Ovviamente non vi farò nessun tipo di augurio per il prossimo Palio…ci mancherebbe…ma rivolgo un caro saluto ed un forte apprezzamento a Massimo ed ai suoi collaboratori per il lavoro svolto per questo sito che, ocaioli o no, è diventato innegabilmente uno dei punti di riferimento per tutti gli appassionati grazie ai sempre interessanti aggiornamenti storici e di attualità paliesca>>.
Ringraziamo di cuore Roberto e naturalmente, toccando ferro, ricambiamo il non augurio per i prossimi cento Palii.

Massimo Tinti, 1° agosto 2008


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