Nato il 16 agosto 1959

A quell’epoca un ventenne faceva ancora le vacanze a Rimini con la mamma e il papà. Oggi fa sorridere. Però pagavano i genitori e il giovane aveva qualche libertà. Per esempio la libertà di decidere di andare a vedere il Palio di Siena.

Franco nel 1959

Sceso dalla corriera, che allora faceva capolinea proprio davanti a san Domenico, il giovane non resiste al  panorama da Camporegio (uno dei vertici di emozione dell’intero pianeta) e poi, pigro, scende verso Fontebranda.
Lì santa Caterina probabilmente gli suggerisce un’idea geniale, l’unica possibile. Il Palio non puoi ‘vederlo’, il Palio devi viverlo. E per viverlo devi avere una Contrada. Fu così che vissi quel Palio da ocaiolo. Ma ancora non lo sapevo. La corsa la vidi da Piazza, ma non in palco o dentro la Piazza.
La corsa la vissi sul tufo, : accovacciato tra il verrocchio e la Costarella. Non so come o perché, ma quel pomeriggio mi riuscì proprio questo. Forse mi imbucai tra i fotografi, anche se in tutta la mia vita non ho mai avuto una macchina fotografica. Forse, anzi sicuramente, erano altri tempi.
Vinse l’Oca, vinse il Gentili.
Non ho altri ricordi nitidi, ma per anni ho raccontato al mondo che, tornati in Contrada, la “cannellina” versava vino. Era vero.. era un sogno ? Qualcuno me lo spiegherà. Anzi no, preferisco tenermi il mio ricordo.
Per me il Palio era finito. Ma verso i primi di settembre arrivò in viale Piave 28, a Milano una strana lettera, con uno strano simbolo in alto a sinistra sulla busta : un’oca verde e trionfante.
Dentro un biglietto : “Abbiamo molto apprezzato l’entusiasmo con cui Lei ha condiviso la nostra vittoria sul Campo. Saremo lieti di averLa nostro ospite alla cena della Vittoria.” Firmato : il Governatore della Nobile Contrada dell’Oca.
Franco OggiNon ricordo nemmeno se poi ci andai a quella cena della Vittoria. A quei tempi – altri tempi – avevo il lavoro (un giovane a vent’anni poteva essere già assunto a tempo indeterminato dalla più grande agenzia di pubblicità italiana) – avevo l’Università (e ‘Filosofia’ con docenti come Enzo Paci, Dal Pra, Segre, Geymonat, Casari, Fubini e Cazzaniga non era uno scherzo), avevo una Scuola Professionale tutte le sere, fino a mezzanotte. E giocavo “play” in prima squadra nel CUS Milano. Però adesso io avevo anche qualcosa di più : una Contrada aveva scelto proprio me. Quando tornai nel ’67, appena sposato, per il sor Ettore, per il dottor Landini (padre), per il Prete Bani, per Enzo e Susanna, per Enrico il Toti io ero già uno di loro.
Il battesimo a Fontebranda – il 13 maggio 1979 – fu soltanto la conferma che vent’anni prima era nato, proprio sulla terra in Piazza, un ocaiolo : il 16 agosto 1959.

Franco Bellino - Extramoenia