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85 giorni dopo

Alessio Panti, collaboratore di Ocaiolo Extramoenia.
16 Agosto 2005 - 2 Luglio 2007, due date. Fate bene i conti, sono separate da 685 giorni, nei quali ogni ocaiolo ha desiderato tornare a vincere un palio più di qualsiasi altra cosa. Era un chiodo fisso, vincere il prima possibile per archiviare i recenti, brutti, ricordi.
Ma tutto parte da più lontano, da quel 2 luglio del 2000 che fa da spartiacque tra la fine di un periodo straordinariamente positivo per la nostra Contrada e sette anni in cui la sorte non ci è stata proprio amica. Un settennio con poche occasioni per poter vincere, la presenza in piazza costante della nostra avversaria che è culminata con la vittoria, inevitabile, dell’agosto 2005. Il trend sembrava non essere cambiato neppure col palio di luglio del 2006, che ci ha visto delusi, nonostante fossimo accreditati di ottime chances di vittoria. E giungiamo così alla data chiave del 9 luglio 2006, la chiusura del cerchio. Trezeguet autore del golden goal nella finale dell’europeo del 2000, giocata proprio il 2/7/2000, sbaglia il rigore che si rivelerà decisivo nella finale mondiale, restituendo all’Italia quanto tolto in quello sciagurato giorno di luglio di sei anni prima. Qualche ora prima la Torre era uscita per l’ennesima volta a sorte e si apprestava a correre il 12° palio su 15 dal 2000, l’estrazione però si sarebbe rivelata “sprecata” a causa dell’infortunio poi occorso al cavallo Desmon. La ruota della fortuna aveva invertito il proprio giro.
Il 27 maggio di quest’anno, la bandiera del Paperone si affaccia all’ultima trifora disponibile grazie alla squalifica dell’Aquila, la TORRE invece esce ultima al piano di sopra, un settimanale locale il sabato dopo intitolerà: “Lassù qualcosa è cambiato”.
Il resto è storia recente, ci tocca Fedora Saura, Foffo l’affida a Tittia, fantino dalle grandi doti assetato di vittoria. Durante le sei prove l’accoppiata cresce giorno dopo giorno, tanto che penso :<< Se la sera del palio si gira primi San Martino, prenderci non sarà facile>>.
Il pomeriggio del 2 somiglia incredibilmente a quello del 1996, cielo coperto e qualche goccia di pioggia fanno temere il rinvio al giorno dopo, ma quando il Corteo entra in piazza il cielo è sgombro da nubi. Io entro in piazza dall’Onda e davanti al comune trovo l’amico Francesco. Siamo circondati da contradaioli del Montone. Escono i cavalli, arriva la busta, siamo quarti. Di rincorsa c’è la Tartuca. A prima vista sembra una mossa rapidissima e invece il balletto tra i canapi dura una quarantina di minuti. Quando il Canu entra, dai canapi schizzano via Lupa, Onda e Oca, Fedora e Tittia con una progressione micidiale girano primi a San Martino, dietro spuntano il Montone e il Nicchio. 1 Casato, il cavallo del Montone scivola sul tufo, il palio ormai è una questione tra noi e il Nicchio. Per un giro e mezzo poco cambia, ma la progressione di Dostoevskij permette al Mari di recuperare gran parte dello svantaggio. Siamo all’ultimo Casato, da piazza lo scosso della Lupa non si vede, Tittia lo evita, il Mari entra di dentro, si prospetta una beffa atroce… Riusciamo a sentire solo i tre colpi di mortaretto. Foffo esulta e cala il Palio, pochi istanti dopo dalla trifora del Comune espongono la bandiera del Nicchio. Da Salicotto un fiume umano entra in piazza a festeggiare la nostra non vittoria, io e Francesco rimaniamo di sale, mentre il gruppo dei montonaioli accanto a noi si dilegua. Sembra Nicchio, ma il palio da sotto il palco non si muove, anzi, proprio il capitano dei Pispini fa no con le braccia. Passano alcuni minuti e poi la bandiera del Nicchio viene rimossa dalla trifora e spunta quella del Paperone. Parte la corsa verso il palco dei giudici, e in pochi attimi siamo sotto il palio. Nel tragitto tra Piazza e Provenzano è un continuo ripetersi, l’abbiamo vinto due volte, poi il Maria Mater Gratie cantato con le lacrime agli occhi. Si arriva all’Oratorio per ringraziare ancora la Madonna di Provenzano. I tamburi e le bandiere invadono la città. 685 giorni dopo Fontebranda ha risposto all’avversaria con una vittoria memorabile, tanto memorabile che i due alfieri della TORRE ci “spiegano” a vittoria. Un anno, dieci mesi e quindici giorni dopo, migliore vendetta il destino non poteva architettare.
Ora grazie all’estrazione di domenica scorsa ci prepariamo a vivere un' estate di festeggiamenti liberi da ogni preoccupazione, ci siamo ripresi il posto in paradiso 685 giorni dopo….

ALESSIO PANTI (6 PALII VINTI) 16.07.2007