Il PALIO VINTO

Le fasi della mossa  Le fasi della mossa

TARTUCA

DRAGO

BRUCO

NICCHIO

CIVETTA

OCA

ONDA

VALDIMONTONE

LUPA

R 8 7 6 5 4 3 2 1

La Corsa

Dopo una buona mezz'ora caratterizzata da un paio di false partenze la TARTUCA si decide ad entrare e la corsa ha inizio. Schizzano via velocissime dai canapi LUPA, ONDA e OCA seguite da VALDIMONTONE e DRAGO, poi via via tutte le altre. In prossimità della I curva di S.Martino l'OCA sopravanza le altre e si porta al comando.

Il I S.Martino con la caduta del DRAGO

Sulla curva il DRAGO cade e dietro all'OCA si fanno sotto VALDIMONTONE e NICCHIO, quindi tutte le altre. Al I Casato l'OCA mantiene la prima posizione e comincia ad allungare vistosamente.

Il I Casato con l'Oca che controlla il Valdimontone.

Il VALDIMONTONE allarga la curva e finisce sui palchi, lo sopravanza il NICCHIO che si getta all'inseguimento dell'OCA la quale ha al bandierino ancora più di tre colonnini di margine. Si arriva così al secondo S.Martino con le due contrade che mantengono invariato il distacco, seguono il VALDIMONTONE scosso ed il BRUCO che prova una qualche reazione, le altre dietro. Passa così il II Casato e nelle retrovie cade la LUPA. Inizia l'ultimo giro con l'OCA sempre saldamente al comando, ma con il NICCHIO che poco alla volta comincia a recuperare metri alla cavallina grigia dell'OCA. Ormai è corsa a due. Al III S.Martino l'OCA può ancora impostare la curva a proprio piacimento, ma sulla spianata del Comune il NICCHIO riduce ad un colonnino il proprio distacco.

Il cavallo della LUPA scosso fa tremare tutti gli ocaioli.

A ridosso del III Casato ecco che un cavallo scosso (LUPA) si fa incontro all'OCA, Tittia e Fedora riescono ad evitarlo, ma si trovano rallentati di quel tanto che basta per permettere al NICCHIO di farsi sotto minacciosamente.

CARDIOPALMA - con il mouse puoi fermare ciascuna immagine -

 Tittia comincia a nerbare la propria cavalla cercando al tempo stesso di infastidire il NICCHIO che le è ormai addosso. Mancano una manciata di metri e mentre l'OCA prende la traiettoria larga, il NICCHIO si butta in basso verso il bandierino. E' un arrivo al "fotofinish".

L'Oca alza il nerbo in segno di vittoria.

L'Oca è davanti anche da un'altra angolazione.

Il Tittia alza il nerbo e dal palco dei Capitani si ha subito l'impressione che abbia vinto l'Oca, ma mentre il Capitano Rodolfo Montigiani fa scendere il cencio agli ocaioli festanti, dalla trifora comunale sventola la bandiera del NICCHIO.

Le lacrime del Capitano "Foffo" Montigiani ed il giubilo fontebrandino.

Gli ocaioli, nello sconforto più profondo, consegnano allora il drappellone nelle mani dei Contradaioli del NICCHIO. Ma le sorprese non sono ancora finite. Dal palco dei capitani i dirigenti nicchiaioli cominciano a gridare di riconsegnare il cencio a quelli dell'Oca, perchè la vittoria è da attribuire all'Oca. Da rimarcare a questo proposito il corretto comportamento dei contradaioli delle rispettive Contrade che non hanno dato adito ad alcun tafferuglio. Così l'OCA può finalmente festeggiare il suo primo palio di questo nuovo millennio. Artefici di questo successo la precisissima e velocissima FEDORA SAURA ed il ventiduenne Giovanni Atzeni detto TITTIA alla sua prima vittoria in Piazza. Onore al potentissimo DOSTOEVSKIJ e Andrea Mari detto BRIO che per un attimo avevano dato la sensazione di potercela fare.

Dopo 7 interminabili minuti ecco che il "nostro" Mario Feri fa uscire la giusta bandiera.

Il gesto dell’ombrello
Vera motivazione del gesto con dettagliata analisi del filmato video

Ecco spiegato perché quella sera
Mario, ch’è una persona bòna e cara,
fece quel gesto. La verità era
che lo martorizzava una zanzara.

Il video mostra la bestiaccia nera
che lo aggredisce con ferocia rara
e proprio mentre espone la bandiera
quella la dose di pizzi’i rincara

ma appena ha libera anche l’altra mano
lo vedi che fa un colpo da maestro
ecco ora il video inquadra in primo piano

la mano sinistra sul braccio destro
ecco ci siamo... vai ora la stiaccia:
“e tiè... e tiè... e tiè... brutta bestiaccia!”

francesco burroni