di Francesco Burroni

Quando ho letto questa bellissima poesia non ho potuto fare a meno di commuovermi. Ad ogni babbo contradaiolo, sono convinto, succederà la stessa cosa. Francesco mi ha toccato l'anima e mi ha fatto pensare che il palio può essere anche un luogo d'incontro fra padre e figlio che si scambiano amore con gli occhi, che sembrano dirsi <<guarda questa nostra vita e amala con tutto te stesso, solo in questa bellezza rimarremo immortali l'uno e per l'altro>>.
                                                                                               
Massimo Tinti

Avevo...ho...sette anni

La sera del 2 Luglio 2013
più o meno alle otto di sera
scendendo con il corteo vittorioso
la piaggia di Santa Caterina
improvvisamente
sono tornato bambino

era il 16 agosto del 1959
più o meno alla stessa ora
e sempre a metà della piaggia
davanti a me come ora
c’era il Cencio
e il fantino vittorioso
portato in trionfo sulle spalle
era il Gentili
e poco più avanti la cavallina
Tanaquilla
con accanto la pecorella
che non l’ abbandonava mai

anche io come lui ero in trionfo
sulle spalle di mio babbo Livio
e quel giorno per la prima volta
sentii la follia e la magia della Festa
il suonare ossessivo
della campanina impazzita
e gli abbracci
continui di tutti con tutti
i canti
i sorrisi
i bicchieri di vino
 


Babbo Michele col suo citto

e oggi 2 Luglio 2013
più o meno alle otto di sera
mentre scendo la piaggia
sventolando a festa la mia bandiera
ho forse capito
il senso profondo di questa Festa:
tornare ogni volta bambini
e gioire per niente
perché in fondo cos’è un palio vinto
se non l’occasione
di abbracciarsi e di amarsi un po’ di più
almeno per una sera
che cos’è un oca incoronata
se non la rete di affetti
che da secoli lega la tua gente
che cos’è questa piazza
che insieme contiene e scatena
la voglia di tutti
di tornare a giocare
di essere eternamente bambini

e allora non c’è differenza
tra i cavalli veri
e i barberi che fai ruzzolare
nella strada in discesa
tra il Palio vero
e il Palio dei cittini
mille volte giocato
con le spennacchiere di cartone

stasera ho sette anni
la festa, il vino, le urla, le bandiere
invadono le strade
stasera tutti hanno sette anni
per crescere c’è tempo

francesco burroni 2013


Per chi vuole riassaporare la carriera del '59 o rileggersi un ricordo di Livio Burroni (babbo di Francesco) sono disponibili due link:

La vittoria del 16 agosto 1959

Memorie di un alfiere


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