LE BANDIERE DELLO STIBBERT TORNANO A SIENA DOPO 122 ANNI

Le copie delle bandiere di 12 Contrade montate " a soffitto"
MUSEO STIBBERT OGGI: il soffitto con le copie delle bandiere

Poco più di un anno fa ci eravamo occupati delle bandiere delle Contrade che Federico Stibbert aveva acquistato nel 1884 per decorare una delle stanze di quello che poi sarebbe divenuto uno dei Musei fiorentini più prestigiosi (leggi l'articolo). Queste bandiere,nel corso del tempo, avevano subito una sorta di grave degrado, dovuto soprattutto al modo in cui erano state esposte. Sei anni fa la Fondazione del Monte dei Paschi, in collaborazione col Comune di Siena, commissionò al Museo Fiorentino il restauro di queste bandiere in cambio di una concessione di dieci anni rinnovabile per poterle esporre a Siena. A sua volta, il soffitto che le ospitava sarebbe stato adornato da copie delle stesse. Il compito fu affidato alla ditta Opera-Laboratori Fiorentini, sotto la direzione della restauratrice tessile Mary Westerman Bulgarella. L'intera operazione è costata 154.000 euro.

Mary Westerman Bulgarella illustra il restauro.   Bruno Santi e Kirsten A. Piacenti
Mary Westerman Bulgarella ci racconta i particolari dell'operazione            Bruno Santi  e  Kirsten Piacenti

Oggi dunque, è stato il grande giorno della presentazione di un lungo e difficile doppio lavoro che da un lato doveva ridare vita a quelle "larve" - così le ha definite Mauro Civai il rappresentante dell'Amministrazione Comunale di Siena - e dall'altro, grazie ad una sofisticata tecnica di foto-ritocco effettuata in Olanda, doveva sfornare delle copie perfettamente identiche, tenendo conto dell'invecchiamento e dell'effetto a soffitto. Il risultato è a dir poco sorprendente, in quanto anche ad uno sguardo attento, riesce particolarmente difficile cogliere immediate differenze. La dott.ssa Bulgarella ha parlato di <<grande sfida, dato che la posizione (disposizione a soffitto) era tale che non si presentava affatto facile una rimozione del tutto senza arrecare danni ai vessilli. E' stato perciò creato un soppalco che ci ha permesso di documentare correttamente ogni singola posizione di ciascuna bandiera, dopodiché si è proceduto a staccarne una alla volta ed a rimuovere tutti gli arazzi. Portate in laboratorio, le abbiamo spogliate delle fodere e quindi restaurate per poi fotografarle e riprodurle fedelmente>>. Alle sue parole ha fatto poi seguito un esauriente filmato sull'opera compiuta.

Museo Stibbert: bandiera della Contrada di Siena della Giraffa

Erano presenti oltre alla dott.ssa Bulgarella, il responsabile della ditta Opera Laboratori Fiorentini ed una decina di giovani restauratori, quindi nell'ordine: Kirsten Aschengreen Piacenti, ex direttrice del Museo Stibbert; Bruno Santi, l'ex direttore della Fondazione del Monte dei Paschi che fortemente ha voluto questo progetto; Anna Carli, rettore del Complesso Museale Santa Maria della Scala; Duccio Nello Peccianti, vice presidente del Consorzio per la Tutela del Palio ed il già citato Mauro Civai che rappresentava il Sindaco Maurizio Cenni.

Museo Stibbert: bandiere delle Contrade di Siena del Valdimontone e del Leocorno.

Particolarmente bello e toccante l'intervento della dott.ssa Carli, la quale oltre a ringraziare l'ex direttore della Fondazione MPS, Santi e la dott.ssa Piacenti - <<senza la forte volontà dei quali nulla si sarebbe potuto fare>> - ha così continuato << vorrei cogliere soprattutto il valore dell'idea che queste bandiere acquistate da un fiorentino, grande collezionista ed appassionato, rappresentano non solo per chi sa apprezzare l'opera che è stata fatta, ma anche dal senese contradaiolo che se le vede vive davanti agli occhi, perchè in più di un caso queste bandiere rappresentano il pezzo di stoffa più antico che si sia mai conservato in una Contrada>>Infatti molti di questi pezzi (vedi Oca tanto per citarne uno) rappresentano davvero la bandiera più antica che ancora esista.

Museo Stibbert: bandiere delle Contrade di Siena dell'Oca e del Nicchio.

Il Museo che ospiterà le bandiere sarà, ovviamente, il Santa Maria della Scala, almeno per i primi dieci anni, seguito poi in caso di rinnovo del prestito da quello del Palio che tutti si augurano, per tale data, avrà finalmente aperto i battenti. 

Massimo Tinti, 21.04.2006

Si ringrazia SERGIO PROFETI e SUNTO per la gentile collaborazione


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