di Margherita Tinti

Il sole batte sulla mia testa mentre mi trovo in Piazza del Campo osservo con occhi spalancati le contrade e i numeri dei cavalli che vengono imbossolati e ad uno ad uno estratti. Ho paura, perché nulla è certo. Appena sento chiamare Tale e Quale chiudo gli occhi e pronuncio una piccola preghiera ad una cavalla che nomino spesso. Non le chiedo la vittoria e nemmeno quel cavallo, le chiedo di farmi vivere un Palio pieno delle emozioni di quelli scorsi, di risentire quell'entusiasmo e tornare a saltare ancora. Da noi arriva uno sconosciuto: Diodoro.
A differenza di mio padre, deluso e un po' intristito, io sono serena e gli dico “vedremo, non ti abbattere!

Poco tempo dopo, ritornati nelle nostre stanze stanze a rifugiarci dal caldo, io sono ad ascoltare la tv e a controllare le possibili monte, ad un tratto scatto verso mio babbo, che era in un’altra stanza, gli urlo: <<Viene lui! Viene lui! Lo ha confermato ora anche il Masoni a Canale 3>> e improvvisamente vedo il volto di mio padre illuminarsi e tramutarsi in un urlo di gioia.
In seguito, poco prima del cenino vado in santa Caterina e mi fermo con la mia amica Gaia a vedere il cavallo che gira allegro e tranquillo per la piazzola, ad un tratto vedo che qualcuno riesce ad accarezzarlo e mi dico, proviamo. Mi avvicino, timida, spero di non innervosirlo, lui pare tranquillo, allungo la mano e per una frazione di secondo riesco a sfiorarlo con tre dita, prima che lui ricominci a trottare.

Quindi vado al cenino, mi sento tranquilla, mi sfrego i punti in cui ho toccato il cavallo con le mani, per buon auspicio. Poi scesa giù alle Fonti, ci immergo le mani. Alla cena mentre tutti discutiamo, ponderiamo ipotesi e speriamo, qualcuno si gira e spunta proprio lui, l’uomo che ha riacceso la speranza di un popolo: Giovanni! Passa per i tavoli, stringe le mani e abbraccia tutti, finché non si ferma vicino a noi. Mi è vicinissimo anche se è di schiena e penso a quanto vorrei fare una foto con lui. Il babbo e la mia amica Gaia mi esortano, così con mano timida gli picchietto la spalla, lui acconsente subito.

Ora che tutti festeggiamo, anche se sono lontana, non posso fare a meno di pensare a quei due incontri, Diodoro e Giovanni, al desiderio esaudito richiesto a Fedora durante l’estrazione…Il Palio è fede, non è freddo calcolo delle probabilità, perché nulla è certo in questa festa, la certezza non è neanche dentro di te che speri e pensi ai possibili problemi, agli inconvenienti: e poi sai solo che piangerai, se per gioia o tristezza…chi lo sa?

INSERTO DEDICATO ALLA VITTORIA RIPORTATA SUL CAMPO DALLA NOBILE CONTRADA DELL'OCA IL 3 LUGLIO 2025