Il sole batte sulla mia testa mentre mi trovo in Piazza del Campo
osservo con occhi spalancati le contrade e i numeri dei cavalli che
vengono imbossolati e ad uno ad uno estratti. Ho paura, perché nulla
è certo. Appena sento chiamare Tale e Quale chiudo gli occhi e
pronuncio una piccola preghiera ad una cavalla che nomino spesso.
Non le chiedo la vittoria e nemmeno quel cavallo, le chiedo di farmi
vivere un Palio pieno delle emozioni di quelli scorsi, di risentire
quell'entusiasmo e tornare a saltare ancora. Da noi arriva uno
sconosciuto: Diodoro.
Quindi vado al cenino, mi sento tranquilla, mi sfrego i punti in cui ho toccato il cavallo con le mani, per buon auspicio. Poi scesa giù alle Fonti, ci immergo le mani. Alla cena mentre tutti discutiamo, ponderiamo ipotesi e speriamo, qualcuno si gira e spunta proprio lui, l’uomo che ha riacceso la speranza di un popolo: Giovanni! Passa per i tavoli, stringe le mani e abbraccia tutti, finché non si ferma vicino a noi. Mi è vicinissimo anche se è di schiena e penso a quanto vorrei fare una foto con lui. Il babbo e la mia amica Gaia mi esortano, così con mano timida gli picchietto la spalla, lui acconsente subito.
Ora che tutti festeggiamo, anche se sono lontana, non posso fare a meno di pensare a quei due incontri, Diodoro e Giovanni, al desiderio esaudito richiesto a Fedora durante l’estrazione…Il Palio è fede, non è freddo calcolo delle probabilità, perché nulla è certo in questa festa, la certezza non è neanche dentro di te che speri e pensi ai possibili problemi, agli inconvenienti: e poi sai solo che piangerai, se per gioia o tristezza…chi lo sa? INSERTO DEDICATO ALLA VITTORIA RIPORTATA SUL CAMPO DALLA NOBILE CONTRADA DELL'OCA IL 3 LUGLIO 2025 |