
di Margherita Tinti

Sto camminando verso Calle Gaona, sudo, il sale sul corpo e sui
capelli m’infastidisce più del caldo torrido, le scottature sulla
pelle non le sento perché sto cantando, sto cantando per la contrada
e per la vittoria.
Canto a voce abbastanza alta da far girare
turisti e abitanti di Malaga, mi guardano in modo strano ma io
continuo, anche se man mano che cammino perdo fiato e sento il
consueto male alla milza. Ad un tratto mi fermo per riprendere fiato
e vedo dietro una svolta, un murales di una Madonna con una corona.
L'immagine richiama la "Virgen del Gran Perdon" (che allude al
concetto di indulgenza plenaria) subito quel murales in Calle Álamos
mi ricorda molto la Madonna ritratta sul cencio. Ma decido di non
pensarci e poco dopo arriviamo, insieme ad un mio amico
dell'Istrice, a casa della professoressa (simpatizzante per la Tartuca).
Vedremo lì il Palio.
Arriviamo puntuali, alle sette siamo sotto casa della prof,
abbiamo giusto il tempo di rinfrescarci un po' mentre osservo lo schermo del computer che va e viene, si blocca di
continuo, facendomi imprecare, dopo una falsa partenza
improvvisamente sposto lo sguardo sul telefono della prof e vedo che
partono, le strappo il telefono di mano con gli occhi incollati allo
schermo.
Vedo Giovanni primo, ma l'incedere del cavallo mi lascia ancora
qualche dubbio e prego che il Montone o la Selva non lo superino.

Nonostante tutto Giovanni e Diodoro sono avanti, ma dentro di me
sento che insieme a loro, lì accanto, c'è Fedora Saura che li
accompagna.
Quando la corsa finisce il mio telefono squilla e vedo babbo e mamma
che mi parlano ma io non li sento perché scoppio a piangere come una
bambina e rivivo quelle emozioni del 2023, che sono ancora lì anche
se io non sono laggiù, in piazza.
Quando usciamo di casa ricomincio a cantare, facendo finta di andare
verso Provenzano, stasera le strade di Malaga conosceranno i canti
degli ocaioli.

 
INSERTO DEDICATO ALLA VITTORIA
RIPORTATA SUL CAMPO DALLA NOBILE CONTRADA DELL'OCA IL 3 LUGLIO 2025
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