di Sergio Profeti


Lao Cottini (Governatore) e Antonio Cinotti (Capitano) nel 1977

Vedere vincere l’Oca non rappresenta certo una novità, ma le considerazioni, al di là della tristezza autunnale, hanno un valore che va oltre la semplice constatazione.
Il fatto che le vittorie dell’Oca siano ben cadenzate nel tempo, a parte alcune abbuffate in periodo ristretto, induce a considerare il motivo per cui ciò avvenga.
Rintanarsi dietro la casualità o la fortuna non è un buon segnale per approfondire la questione; così come non lo è quel mito da leggenda che, come tutte le filosofie legate alla leggenda, costituisce l’esatto contrario della realtà.
Affrontando la realtà si possono intravedere i segnali chiari di come la costruzione delle vittorie dell’Oca non appartenga alla mitologia; esistono basi concrete dove la casualità, al momento opportuno, non è considerata.
Un insegnamento continuo, ma anche profondo, che viene passato da dirigenza a dirigenza nel modo più semplice possibile, senza alchimie interne ma con la consapevolezza di uno studio che non lascia spazio all’improvvisazione del momento.
E quando certi meccanismi non hanno riscontro, allora in silenzio si creano gli studi opportuni per comprendere, senza ricorrere alla dea sfortuna, il motivo per cui questi meccanismi siano usciti dai binari.
Vedere vincere l’Oca non è un sacrificio; penetrare nel mondo di queste vittorie è complesso, ma non irrealizzabile. Poi, giusto che la fantasia di un’Infamona riecheggi nelle menti di tutti; in pochi sanno che le leggende sono tali e la realtà ha un altro vestito.

INSERTO DEDICATO ALLA VITTORIA RIPORTATA SUL CAMPO DALLA NOBILE CONTRADA DELL'OCA IL 3 LUGLIO 2025